venerdì 8 agosto 2014

8-10 agosto 1944-2014: vogliamo giustizia e verità!

 
 
Ogni anno, il 10 agosto, Milano ricorda i 15 antifascisti fucilati in Piazzale Loreto nel 1944. Giusto, oltre che doveroso, onorare tutte le vittime della tremenda guerra civile italiana ma nessuno ricorda che si è trattato di un tragica rappresaglia militare, causata da un vile e documentato attentato terroristico dei partigiani comunisti, avvenuto due giorni prima. Infatti, alle ore 8.15 del giorno 8 agosto 1944, due bombe gappiste colpirono vigliaccamente un camion tedesco che, in Viale Abruzzi, distribuiva generi alimentari alla popolazione, causando la morte di 5 soldati germanici ma anche di 13 innocenti civili italiani, fra i quali tre bambini ed una donna. Si tratta di una vicenda analoga a quella più famosa dell’attentato terrorista di Via Rasella che causò la terribile rappresaglia delle Fosse Ardeatine, per colpa dei vigliacchi attentatori comunisti che, presentandosi alle autorità, avrebbero evitato la doppia strage.
Questa mattina, all’alba, in maniera sobria e raccolta, il Comandante ARMANDO SANTORO (Presidente della Unione Nazionale Combattenti della Repubblica Sociale Italiana), PIERANGELO PAVESI (ricercatore storico), ROBERTO JONGHI LAVARINI (Presidente del Circolo Destra per Milano, già Presidente di Zona 3), hanno reso omaggio, come sempre, prima ai 13 civili italiani ed ai 5 soldati tedeschi di Viale Abruzzi, poi ai 15 antifascisti di Piazzale Loreto, tutti vittime, dirette o indirette, della spietata violenza comunista.
“La retorica antifascista del comunista Pisapia e dei suoi compagni di merende, mi provocano rabbia e  disgusto. La sinistra comunista, in maniera sistematica, continua a negare, distorcere e strumentalizzare la verità storica. I comunisti, anche se cambiano nomi e simboli, sono sempre gli stessi faziosi, infami e bugiardi di sempre, degni eredi politici dei terroristi gappisti agli ordini di Stalin che volutamente misero le  due bombe sul camion in Viale Abruzzi: per punire quella popolazione "fascista" (considerata tale solo perché accettava pane e latte dai tedeschi!) e per provocare la conseguente sicura rappresaglia, che, non si è trasformata in decimazione, solo grazie all'intervento del Federale fascista Vincenzo Costa. Noi pretendiamo verità e giustizia per tutti i caduti!" questa la forte dichiarazione di Roberto Jonghi Lavarini.