venerdì 7 novembre 2014

"I lupi della foresta"

 
 
 
AUTORE
Ingo Petersson (alias Fritjof Elmo Porsch) nasce a Hanborn in Germania il 19 ottobre 1924. Dopo le scuole dell’obbligo, si cimenta nell’allevamento di pecore e cavalli nel Brandeburgo. Nel gennaio 1941 combatte nelle Waffen SS inquadrato nella 3.SS-Panzerdivision ″Totenkopf″ dove si guadagna la EK.1; nel 1942 diventa comandante di compagnia con il grado di Sottotenente (Untersturmführer) nella brigata di Volontari Lettoni; nel 1943, con il medesimo grado è comandante di compagnia nelle unità di punizione delle Waffen-SS. Nel 1945 viene nominato Tenente (Obersturmführer) e il 26 aprile viene decorato con la Croce di Cavaliere della Croce di Ferro, riconoscimento che si aggiunge al Distintivo per Assalto in oro, alla Croce Tedesca in oro, al distintivo in oro per combattimenti corpo a corpo e a quello, sempre in oro, come distruttore di carri. Prigioniero dei sovietici fino al 1950, si ammala di tubercolosi in seguito al trattamento subito in prigionia.

QUARTA DI COPERTINA
Dopo la fine della II Guerra Mondiale la lotta in Ucraina, Bielorussia, Polonia, Lituania, Lettonia ed Estonia contro il sistema di occupazione sovietico fu cruenta e “totale”. La volontà di annientamento del regime comunista si scontrò, in maniera particolarmente dura, contro le resistenze dei partigiani delle tre repubbliche baltiche che, fino alla metà degli anni '50, opposero una forte e tenace resistenza, attraverso sabotaggi e attacchi mirati, ai reparti militari e di sicurezza sovietici. Ingo Petersson – già Autore del volume “Il Manipolo di Disperati” – attraverso l’esperienza realmente vissuta dai suoi camerati ci descrive con maestria e partecipazione, attraverso queste splendide pagine, l’epopea dei Combattenti baltici per la libertà: civili che avevano abbandonato tutti i loro averi per andare a combattere nella foresta, Waffen SS delle divisioni Lettoni, Estoni e Tedesche, e reduci delle formazioni di sicurezza e anti-partigiane. Tutti insieme, ancora una volta, per combattere l'invasore sovietico. Fatti d’arme ed episodi di cameratismo di singolare bellezza ci conducono dalla Germania occupata dagli Alleati ai boschi profondi della Lettonia dove uomini, che volevano restare liberi, sacrificarono la loro vita in nome di un ideale superiore. Questo libro è dedicato a loro, ai “Lupi della Foresta” che combatterono e morirono per la Libertà.
 

Il Sistema SCRIMA del Prof. Merendoni.


 
Questo sistema che recupera, preserva e diffonde l’insegnamento della tradizione marziale italiana, civile e militare, tra le migliori nel combattimento individuale, rivolge la sua attività a tutti i praticanti di arti marziali e del genere di combattimento militare, o ai semplici appassionati di storia o di armi bianche, come ai professionisti: militari, forze di polizia e operatori della sicurezza.
Il Sistema Scrima, diffuso da diverse sedi aderenti, si è sviluppato all’interno dell’Istituto di ricerche e studi dell’Accademia di scherma tradizionale (I.R.S.A.S.T.), un organismo fondato nel 1993 dal suo creatore e direttore, il prof. e m° Antonio G. G. Merendoni, con il compito di recuperare conoscenze o documentazione sulle tradizioni di combattimento schermistiche in Italia, preservandole e diffondendole, divenendo attualmente l’unica organizzazione a tutela di un patrimonio storico che potremo definire d’interesse mondiale. Inoltre dal 2010 è co-fondatore dell’Istituto per le Tradizioni Marziali Italiane (I.T.M.I.).
Il Sistema Scrima è la denominazione data all’insieme delle metodologie ripristinate o recuperate, cioè una divulgazione divisa in due settori: il primo, quello comparativo alla pratica che nasce dallo studio sulla cospicua trattatistica dal Trecento al 1945; il secondo invece dal recupero diretto di metodi, appresi da maestri depositari o semplici conoscitori che ancora a memoria si giunge alla seconda metà dell’Ottocento. Tale ricerca ha portato nella sua diffusione pratica, a riformare tutte queste conoscenze in un Sistema Italiano (mantenendo però distinte le varie provenienze). Attualmente il Sistema Scrima, oltre alle numerose sedi in tutta Italia, mantiene sedi in Europa, nel Nord e Centro America.
 
Il prof. e m° Antonio G. G. Merendoni, è il più noto studioso ed esperto del maneggio delle armi bianche ed altri metodi di combattimento schermistici italiani, in particolare dall’Ottocento ai primi quarant’anni del Novecento. Sulla storia e la tecnica della scherma, del duello e del combattimento individuale militare, dal Trecento alla metà del Novecento, promuove o interviene in convegni e conferenze, organizza mostre, autore di libri e audiovisivi, collabora a diversi periodici italiani o esteri. E’ stato tra i responsabili della rivista “Machia” e direttore della rivista “Scrima“, ambedue si occupavano di tradizioni marziali d’occidente.
L’istruzione del Sistema Scrima, viene insegnata ai civili, in seminari formativi con precisi metodi difensivi-offensivi per autodifesa, nel rispetto della legalità e della libertà della persona, trasmettendo inoltre quelle regole dell’onore fondamentali in questo insegnamento.
 
Ma la formazione (differente dai civili nella sua istruzione nelle diverse contingenze) viene rivolta in particolare alle istituzioni: forze di polizia di stato, provinciale, municipale o privata (non solo in Italia ma pure in Europa, come il Polizei prasidium di Stoccarda in Germania, polizia slovacca, ecc.) e militare (come l’istruzione dei contingenti, circa 10.000 soldati dell’operazione Nibbio I a l’Aquila e Nibbio II a Livorno per l’Afganistan, e reparti speciali come il battaglione alpini-paracadutisti “Monte Cervino”, ecc. per l’operazione Antica Babilonia in Iraq, istruttori dell’esercito di milizia svizzero, portoghese, del reparto speciale E.S.D. dell’esercito sloveno, esercito rumeno, finlandese, bulgaro, russo ecc..). Proprio perché crediamo nella necessità del loro servizio e possiamo potenziarlo con il nostro intervento.

UNCRSI al Campo X di Milano.