Questo è un blog patriottico e indipendente. Per contatti ufficiali con la Unione Nazionale Combattenti della Repubblica Sociale Italiana, l'Associazione d'Arma Fiamme Nere ed il periodico La Legione: Via Rivoli 4, 20121 Milano - Tel.02.861559 - Fax 02.99982988

giovedì 24 gennaio 2013
Appello alla unità della destra italiana.
Appello alla unità della “destra italiana” - 24 gennaio 2013.
A queste elezioni ci presentiamo, purtroppo, ancora divisi in liste concorrenti ma, nella realtà e nella sostanza, siamo uniti dalle stesse radici storiche e culturali e da una comune visione aristocratica e spirituale della vita e del mondo. Fedeli alla Tradizione ed ai Valori della nostra Civiltà europea e cristiana, crediamo nella nobiltà della Politica e, con cavalleresco spirito di servizio e patriottico senso del dovere, combattiamo la medesima buona battaglia ideale, in difesa della giustizia sociale, della sovranità nazionale, della identità, della sicurezza e del benessere del nostro popolo. Per questo, accogliendo l'appello di Marcello Veneziani, sosteniamo il Progetto Itaca di Renato Besana e chiediamo a Giorgia Meloni, Francesco Storace e Luca Romagnoli, di convocare, congiuntamente, dopo le elezioni politiche, un grande Congresso Costituente, aperto al libero contributo di tutti (nessuno escluso), che, partendo dalla base militante, dal territorio e dalla società civile (categorie professionali, intellettuali, mondo dello sport e del volontariato), porti, finalmente, alla riunificazione ed al rilancio culturale e politico della “destra italiana”, secondo rigorosi criteri di partecipazione, trasparenza, meritocrazia, rappresentatività, rinnovamento nominale e generazionale. Firmato da: Fernando Crociani Baglioni (Fratelli d’Italia), Roberto Jonghi Lavarini (La Destra), Alessandro Romei Longhena (Fiamma Tricolore). Adesioni, informazioni e contatti: destrapermilano@gmail.com - http://www.progetto-itaca.it/
mercoledì 23 gennaio 2013
Roberto JONGHI con la DESTRA.
ROBERTO JONGHI LAVARINI: 40 anni, felicemente sposato con Veronica, due figlie (Beatrice e Ludovica, di 11 e 6 anni), Laureato in Scienze Politiche, Consulente Immobiliare, Cristiano Cattolico praticante, aristocratico nazionalpopolare, fedele alla Tradizione, attivo in diverse associazioni (professionali, culturali, sociali e di volontariato), in sodalizi patriottici ed ordini cavallereschi. 26 anni di coerente militanza nella destra, è stato: Segretario Provinciale del Fronte della Gioventù di Milano, Dirigente Provinciale del Movimento Sociale Italiano di Giorgio Almirante, Dirigente Regionale di Alleanza Nazionale e della Fiamma Tricolore di Pino Rauti, Consigliere Circoscrizionale del Comune di Milano e Presidente della Zona Porta Venezia. Attualmente non è iscritto a nessun partito e sostiene ITACA, il progetto unitario e costituente, di Marcello Veneziani, per il rilancio culturale e politico della destra italiana. A queste elezioni 2013 è candidato alla camera dei deputati come INDIPENDENTE nelle liste de LA DESTRA di Francesco Storace. INFO: www.robertojonghi.it CONTATTI: robertojonghi@gmail.com
Contro la plutocrazia mondialista, la sinistra comunista e giacobina, il trasformismo della partitocrazia, i parassiti della casta, il relativismo e la decadenza dell’occidente. In difesa della nostra Civiltà Europea e Cristiana, della giustizia sociale, della sicurezza e del benessere del nostro popolo. A sostegno della sana borghesia produttiva del nord, delle famiglie e delle imprese italiane, della meritocrazia, del rinnovamento della classe dirigente, del presidenzialismo e del federalismo fiscale. Ma per cambiare davvero servono uomini liberi, coerenti e coraggiosi, Valori forti, idee chiare ed azioni decise. Per questo, con patriottico senso del dovere e cavalleresco spirito di servizio, per amore delle mie figlie, mi sono candidato, come indipendente, con La Destra di Francesco Storace, nella rinnovata coalizione di centro-destra. F.to Roberto Jonghi Lavarini - robertojonghi@gmail.com
venerdì 18 gennaio 2013
"Nessun nemico a destra!"
Grande successo per il dibattito che si è tenuto, ieri sera, presso la nuova sede de La Destra di Milano, nella centralissima Porta Venezia. Una alta, eterogenea e qualificata partecipazione ha caratterizzato la interessante ed animata tavola rotonda dove si è parlato, innanzitutto, di valori, di idee e di cultura, prima che di buona politica e delle imminenti elezioni. Hanno preso liberamente la parola una quarantina di persone, non solo diversi dirigenti e candidati, ma, soprattutto, militanti ed intellettuali, simpatizzanti ed anche semplici curiosi ed indecisi venuti ad esprimere il proprio pensiero e ad ascoltare le proposte politiche de La Destra. Fra i presenti, segnaliamo, a titolo esplicativo ed in rigoroso ordine alfabetico: Fabrizio Anile, Francesco Cappuccio, Andrea Colella, Silvia Comneno d’Otranto, Eliana Farina, Massimo Furia, Francesco Lauri, Beppe Mambretti, Giuseppe Manzoni di Chiosca e Poggiolo, Tullio Trapasso, Benedetto Tusa e Antonio Vinci. Tutti i convenuti, sostenitori del Progetto Itaca di Marcello Veneziani e Renato Besana, sosterranno La Destra che, in Direzione Nazionale, a partire dal presidente Teodoro Buontempo e dal segretario Francesco Storace, si è ufficialmente impegnata a convocare, dopo le elezioni, un “Congresso Costituente” per la riunificazione ed il rilancio della destra italiana. Una fase costituente che, questa volta, per essere veramente efficace e duratura, hanno tutti convenuto, deve partire dalla base, dalla militanza e dal territorio, aprendosi al contributo di tutti (nessuno escluso), secondo rigorosi criteri di partecipazione, trasparenza e meritocrazia. “Nessun nemico a destra, deve essere la nostra posizione, anche in questa difficile campagna elettorale, dove, i veri nemici del nostro popolo e della nostra nazione, sono la plutocrazia mondialista, la sinistra comunista e giacobina e la casta della partitocrazia.” ha dichiarato il promotore della appassionata serata (definita, in termini tradizionali, “cavalleresca tavolo rotonda”), Roberto Jonghi Lavarini (presidente di Destra per Milano e candidato indipendente alla camera dei deputati) che ha auspicato, dopo una forte affermazione de La Destra, la costituzione di un comune fronte nazional-popolare che vada dalla Fiamma Tricolore di Luca Romagnoli ai Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni.
giovedì 17 gennaio 2013
Elezioni 2013: il "Barone Nero" con LA DESTRA di Storace.
ATUTTADESTRA - INFORMAZIONE - Il “Barone Nero” Roberto Jonghi Lavarini Freiherr von Urnavas, storico e vulcanico esponente della destra missina milanese, noto per le sue molteplici e provocatorie iniziative politiche, già presidente “mussoliniano” di zona tre (Porta Venezia) in quota AN, fondatore del primo centro sociale di destra “Cuore Nero” (distrutto da un vile attentato incendiario), primo accusatore dei vertici del PDL per la candidatura di Nicole Minetti e la pessima selezione della classe dirigente, è uno dei candidati di punta de La Destra di Francesco Storace alla Camera dei Deputati. Il candidato Jonghi (ben disponibile ad intervenire ed animare interviste, incontri e dibattiti, anche televisivi) assicura una campagna elettorale estremamente vivace e provocatoria, sopratutto contro i “poteri forti”, i trasformisti ed i mestieranti della politica, e le bugie del sindaco comunista Giuliano Pisapia. http://www.atuttadestra.net/index.php/archives/174386
ROBERTO JONGHI LAVARINI: 40 anni, felicemente sposato con Veronica, due figlie (Beatrice e Ludovica, di 11 e 6 anni), Laureato in Scienze Politiche, Consulente Immobiliare, Cristiano Cattolico praticante, aristocratico nazionalpopolare, fedele alla Tradizione, attivo in diverse associazioni (professionali, culturali, sociali e di volontariato), in sodalizi patriottici ed ordini cavallereschi. 26 anni di coerente militanza nella destra, è stato: Segretario Provinciale del Fronte della Gioventù di Milano, Dirigente Provinciale del Movimento Sociale Italiano di Giorgio Almirante, Dirigente Regionale di Alleanza Nazionale e della Fiamma Tricolore di Pino Rauti, Consigliere Circoscrizionale del Comune di Milano e Presidente della Zona Porta Venezia. Attualmente non è iscritto a nessun partito e sostiene ITACA, il progetto unitario e costituente, di Marcello Veneziani, per il rilancio culturale e politico della destra italiana. A queste elezioni 2013 è candidato alla camera dei deputati come INDIPENDENTE nelle liste de LA DESTRA di Francesco Storace. INFO: www.robertojonghi.it CONTATTI: robertojonghi@gmail.com
venerdì 11 gennaio 2013
giovedì 10 gennaio 2013
Con LA DESTRA per Milano.
“Una scelta di coerenza, coraggio e chiarezza” - GIOVEDI 17 GENNAIO 2013 – ORE 21.00 -Presso la nuova sede della Federazione Provinciale de La Destra - Piazza Oberdan 3 – Milano – Porta Venezia (citofono 23): Incontro – Dibattito con ANDREA COLELLA, ROBERTO JONGHI LAVARINI, FRANCESCO LAURI, BEPPE MAMBRETTI e RENATO SANTIN. Interverrà il nuovo Segretario Cittadino di Milano: Avv. BENEDETTO TUSA. Informazioni ed adesioni: destrapermilano@gmail.com - http://destrapermilano.blogspot.it/
In ricordo di Nico Azzi.
10 Gennaio 2007 – In ricordo di Nico Azzi
L’amore fra la destra e San Babila, una Piazza di Milano collegata alla centralissima Piazza Duomo, scoppiò alla fine degli anni sessanta. Una sorta di sede aggiuntiva dei locali della Giovane Italia, organizzazione studentesca legata al Movimento Sociale Italiano, e del raggruppamento giovanile di Corso Monforte. In quel periodo fu inventato da alcuni cronisti milanesi il termine “Sanbabilino” per definire i neofascisti che stazionavano la Piazza. Una nuova generazione di militanti di estrema destra che decise di seguire la strada della piazza. Dalle sedi di partito si spostarono nei bar. I più noti furono “Motta”, sotto i portici all’angolo con Corso Vittorio Emanuele, “Borgogna” e “Padrinis” dalla parte del Corso Matteotti. Lo zoccolo duro era composto da Maurizio Murelli, Gianni Nardi, Giancarlo Esposti, Davide Petrini, Vittorio Loi, Riccardo Manfredi, Giovanni Ferorelli, Alessandro D’Intino, Rodolfo Crovace e Nico Azzi. Quest’ultimo nacque in un piccolo paese in provincia di Mantova, Serravalle a Po, il 31 luglio del 1951. Sin da giovane aderì alle Sam, Squadre d’Azione Mussolini, avvicinandosi poi, come collaboratore del periodico La Fenice, ad Ordine Nuovo. I vertici del Movimento Sociale Italiano e del Fronte della Gioventù organizzarono per il 12 aprile del 1973 una manifestazione, a Milano, con un comizio di Ciccio Franco, leader dei Moti di Reggio Calabria. Lo scopo della manifestazione era “dimostrare contro la violenza rossa”. La Questura pose il veto all’evento poco prima dell’inizio della sfilata per motivi di ordine pubblico vista anche la partecipazione dei militanti più duri appartenenti ad Avanguardia Nazionale, Ordine Nuovo e Lotta di Popolo provenienti da tutta Italia. La tensione era altissima. Pochi giorni prima, il 7 aprile, alcuni militanti tentarono di effettuare un attentato sul direttissimo Torino – Genova – Roma. Proprio Nico Azzi rimase ferito, e successivamente arrestato, nel maldestro tentativo di installare un ordigno sul treno, dopo che si era volontariamente fatto notare con una copia del giornale Lotta Continua in tasca, al fine di operare un’azione di depistaggio preventivo. Mezzo chilogrammo di tritolo, innescato erroneamente, era in parte esploso. Nonostante il divieto, i manifestanti si radunarono intorno alle diciassette e trenta marciando verso la Questura, per protestare contro il divieto. In assetto antisommossa fu schierato il terzo reparto Celere. Durante la parata vi furono diversi atti di violenza e assaltata la Casa dello Studente di viale Romagna ritenuto un luogo legato alla sinistra milanese. Dalla folla furono lanciate due bombe a mano contro i celerini. La prima, colpì un passante e un agente di pubblica sicurezza ferendoli non gravemente. La seconda, invece, colpì l’agente Antonio Marino, ventidue anni di origine casertane, uccidendolo sul colpo. Centocinquanta militanti furono arrestati e iscritti nel registro degli indagati dal Sostituto Procuratore della Repubblica Guido Viola. Ottanta furono subito rilasciati, mentre per gli altri settanta si proseguirono le indagini. Gli arrestati furono incriminati per ricostituzione del Partito Fascista ma le condanne furono poche e di leggera entità. Il 9 marzo del 1977 due giovani neofascisti, Maurizio Murelli e Vittorio Loi, figlio del popolare campione di pugilato Dulio Loi, furono riconosciuti colpevoli e condannati a rispettivamente a diciannove e diciotto anni di reclusione, mentre Nico Azzi fu condannato, poi rinviato a giudizio l’11 aprile del 1995, per l’attentato al treno e il possesso di materiale esplosivo, a quindici anni di carcere oltre al danno fisico permanente. Saldato il debito con la giustizia, Nico Azzi, rimase sempre legato alla destra estrema ricoprendo ruoli marginali. Poco dopo si unì in matrimonio con Maria Luisa con la nascita della figlia Matilde. Nel 1997 fu nuovamente arrestato per false dichiarazioni nell’ambito dell’inchiesta di Piazza Fontana. Il provvedimento fu chiesto dal Pubblico Ministero ed emesso dal Gip al termine di un drammatico interrogatorio con oggetto legami tra esponenti di Ordine Nuovo e Agenti dei Servizi Segreti. Nico Azzi si oppose fortemente nel fornire i nomi affermando di non riconoscersi in quello Stato. Da alcuni anni si era avvicinato al movimento Forza Nuova di Roberto Fiore. A causa di un improvviso attacco cardiaco, Nico Azzi, si spense, all’età di cinquantacinque anni, la sera del 10 gennaio del 2007. I solenni funerali furono celebrati due giorni dopo nella Basilica di Sant’Ambrogio, dove la figlia Matilde frequentava assiduamente l’oratorio accompagnata dal padre. Tante polemiche sulla concessione della Chiesa da parte dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia e della sinistra più estrema. All’esterno della Cattedrale, tanti giovani ma anche vecchi amici ormai con i capelli bianchi. Saluti fascisti e bandiere nere e rosse con la croce celtica. All’interno, invece, le prime due file di banchi erano occupate da bambini, compagni di scuola della piccola Matilde a ricordare che Nico Azzi fu un padre affettuoso e premuroso. Sulla bara, un cuscino di margherite bianche e il tricolore con, al centro, l’aquila rampante sul fascio littorio. Intorno un picchetto di quattro giovani con bomber, anfibi e testa rasata. Tra la folla alcuni volti noti come Ignazio e Romano la Russa e il leader della curva rossonera Gianfranco Capelli. Due anni dopo, il Centro Studi Storici e Politici Internazionali “Patria e Libertà” di Milano, inaugurò la “Biblioteca – Nico Azzi” costituita dai libri che il camerata donò in eredità alla sezione.
www.libero-mente.blogspot.com
libero-mente@libero.it
carminecetro@gmail.com
giovedì 3 gennaio 2013
La stampa durante la Repubblica Sociale Italiana.
VOLUME “LA STAMPA NELLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA”
La stampa nella Repubblica Sociale Italiana.
Autore: Massimo Zannoni
Casa editrice: Edizioni Campo di Marte (Parma)
Pagine: 288
Illustrazioni in bianco e nero su carta patinata.
Formato: 24x17
Costo: 25 euro
Il volume affronta in maniera circostanziata il variegato panorama della stampa periodica della Repubblica Sociale Italiana.
Nella prima parte, dopo un’indispensabile introduzione dedicata ai cosiddetti “45 giorni di Badoglio”, si tratta la storia della stampa dal settembre 1943 all’aprile 1945. Il capitolo terzo è interamente dedicato alla presentazione di tutti i quotidiani della RSI suddivisi per regioni.
Nella seconda parte si procede all’analisi dei vari periodici (anche in lingua straniera) pubblicati o diffusi nel territorio della Repubblica Sociale Italiana (senza dimenticare alcuni giornali destinati agli italiani all’estero). Queste le categorie in cui le pubblicazioni vengono suddivise: la stampa del PFR (divisa per regioni); i periodici delle Forze Armate; i periodici d’informazione; i periodici politici, culturali e scientifici; i periodici giovanili; i periodici del mondo dell’economia e del lavoro; i periodici femminili; i periodici di spettacolo e sport; i periodici umoristici e d’intrattenimento; i periodici in lingua straniera (prevalentemente in lingua tedesca, ma anche russa, slovena, francese, slovacca, ecc.). L’ultimo capitolo del libro è dedicato ai riflessi sulla stampa dei rapporti tra Chiesa cattolica e R.S.I.
L’appendice presenta i dati di ben 437 periodici (alcuni dei quali mai menzionati in altri testi), spaziando dal settore politico a quello sportivo.
Alla parte iconografica è stata data la dovuta importanza, riproducendo, in 48 pagine di immagini sia a colori sia in bianco-nero, anche alcune pubblicazioni che erano da anni considerate irreperibili e semplicemente oggetto di citazioni generiche.
Onde non limitare la panoramica della stampa ad un elenco di testate, vengono frequentemente inserite varie citazioni tratte dalle pubblicazioni in oggetto. Tali citazioni sono finalizzate al tentativo di agevolare il lettore nel tentativo di percepire il “clima” in cui operava la stampa della R.S.I.
Il libro sarà inserito nel catalogo Tuttostoria (Albertelli editore) del gennaio 2013.
Per un accordo legato alla disponibilità della casa editrice, tutti gli introiti del libro saranno destinati al Circolo Culturale Filippo Corridoni.
Ordinando direttamente al Circolo si può ricevere il libro versando una quota minima di 22 euro (comprensive delle spese di spedizione come “piego di libri”) utilizzando il
CCP n. 12231445 - Intestato a Circolo Culturale - Filippo Corridoni - Casella postale 109 – 43121 - Parma
oppure
con bonifico sullo stesso CCP con il codice IBAN IT65 P076 0112 7000 0001 2231 445
Per informazioni: filippocorridoni@libero.it
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